Benché Hemingway sia più spesso associato con Chigago, la Florida, la Parigi degli anni Venti del Novecento, la Spagna, Cuba e l’Africa, l’Italia è stata altrettanti importante per la sua vita e il suo lavoro, ed in particolare il Veneto. “Io stesso sono un vecchio ragazzo del Veneto. Lo amo e lo conosco piuttosto bene”, scrisse una volta Hemingway al critico d’arte americano Bernard Berenson che viveva a Fiesole.
Fu in Veneto che Hemingway, durante il primo conflitto mondiale, ebbe il suo primo incontro con la guerra sul fronte Austriaco (Addio alle Armi), e fu Venezia che gli fornì l’ispirazione dopo la Seconda Guerra Mondiale (Di là dal fiume e tra gli alberi), e lo aiutò a riprendersi dopo che fu gravemente ferito in due incidenti aerei mentre faceva un safari in Africa negli anni Cinquanta del Novecento. Il suo amore per l’Italia non lo abbandonò mai. “A volte penso che qui viviamo solo a metà. Gli italiani invece vivono fino in fondo”, scrisse Hemingway a sua sorella Marcelline dopo il suo ritorno dal fronte Italo – Austriaco nel 1919.
MUSEO HEMINGWAY E DELLA GRANDE GUERRA
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