IL TEMA DEI CONFLITTI E DELLE CIVILTA’ IN MUSICA, DANZA E CINEMA: CON OPERAESTATE E FONDAZIONE LUCA
Si rinnova la collaborazione tra Operaestate Festival e la Fondazione Luca.
Nella splendida Villa Ca’ Erizzo, sede del Museo Hemingway e della Grande Guerra,
un “Omaggio a Ermanno Olmi”, la speciale inaugurazione del Festival
con una preziosa opera e la danza di B.motion
(Bassano del Grappa) Operaestate Festival e Fondazione Luca rinnovano la loro collaborazioneper la cultura e lo spettacolo, ambientando a Villa Ca’ Erizzo, anche per l’edizione 2018 del Festival, alcuni imperdibili appuntamenti, a partire dal grande cinema di Ermanno Olmi e alla speciale inaugurazione del festival.
Il festival quest’anno si è dato un doppio tema: “dei conflitti e delle civiltà”.Il 2018 è infatti l’anno europeo del patrimonio ed è l’anno che conclude l’anniversario del primo grande conflitto mondiale: centrali, dunque, il tema del Conflitto – tra storia e contemporaneità - e quello del Patrimonio. Pienamente conseguente quindi, il rinnovarsi di una collaborazione che valorizza il prezioso patrimonio della Villa, insieme a quello delle arti che vi verranno ambientate e dei temi che vi verranno affrontati.
Con il cinema si apre il programma 2018, con un omaggio a Ermanno Olmi,il grande maestro recentemente scomparso, autore di film bellissimi e amatissimi,e fortemente legato anche alla Città di Bassano.
Scomparso lo scorso 7 maggio, Olmi ci lascia un cinema nato dalla stupefatta e ansiosa ricerca di una Verità anche fuori dai limiti umani; un cinema terreno e celeste insieme, assolutamente raro nella cultura contemporanea. La città di Bassano lo vide anche fondatore e animatore di uno straordinario progetto di formazione: “Ipotesi cinema” accolto proprio a Bassano nel 1982, e rimasto in città fino alla fine degli anni Novanta; una scuola di cinema ma anche casa di produzione per nuovi talenti, e dove si sono formati molti nomi noti del migliore cinema italiano di oggi.
Ad aprire la rassegna, il 27 giugno alle 21, il primo film di Olmi tratto da un soggetto altrui: La leggenda del santo bevitore, del 1988, dall’omonimo romanzo di Joseph Roth, che vede protagonista un ex minatore alcolizzato che vive a Parigi come un clochard. Raggiunto dalla Grazia (forse nelle vesti di un misterioso benefattore), egli trova la felicità e la sua fine in una chiesa… Un film poetico, misterioso, dal realismo magico, che vinse il Leone d’Oro, quattro David di Donatello e due Nastri d’Argento.
Il 28 giugno alle 21 è il turno del suo film più noto: L’albero degli zoccoli, del 1978, Palma d’Oro a Cannes. Olmi traspone, con la sua grazia e la sua poetica, le storie dei suoi nonni, e dirige un cast di attori non professionisti che recitano in italiano e in bergamasco: tra sacre rappresentazioni, come la prima semina dopo la nevicata, e cruda realtà, Olmi entra nel cuore degli spettatori e si aggiudica numerosi premi, tra Nastri d’Argento e David di Donatello.
Doppio appuntamento il 29 giugno: alle 19 conun film del 1961, Il Posto, e alle 21 con Lunga vita alla Signora!. Il primo racconta il primo impiego di un giovane figlio di operai e di una ragazza assunta come dattilografa: un soggetto semplice per un primo lungometraggio che catturò, con invidiabile pudore, l’Italia che cambiava inesorabilmente. Il secondo, del 1987, è una forte critica, in forma di metafora, contro il potere e i suoi abusi: è attraverso gli occhi di un giovane cameriere che intravediamo le astuzie e le malefatte di un gruppo di potenti invitati a cena dalla proprietaria di un sontuoso castello, solo in apparenza favoloso.
Il 30 giugno è dedicato alle produzioni degli anni 2000: alle 19 l’epico Il mestiere delle armi, vincitore di tre Nastri d’Argento e otto David di Donatello, che racconta la resistenza di Giovanni dalle Bande Nere contro i lanzichenecchi di Carlo V. Tra sofferenza, oscurità e manti di neve, Olmi realizza un film storico e filologico, ma sempre poetico.
Chiude la rassegna, alle 21, Vedete, sono uno di voi, del 2017, ultima opera del grande regista. E’ la storia di un uomo, il Cardinal Martini, che Olmi riconsegna sullo schermo con un documentario semplice e profondo, radicale e commovente. Lontano dal santino, dentro la fede: restituendolo come “uno di noi”.
Grande inaugurazione della sezione musica del Festival nei giardini della Villa il 14 luglio dalle 18.30: in scena Il combattimento di Tancredi e Clorinda, di Giorgio Battistelli (da Monteverdi) con la regia di Mario Martone; con l’Orchestra di Padova e del Veneto, diretta dal Maestro Marco Angius.
La battaglia e lo sfortunato amore tra l’eroe dell’esercito crociato, Tancredi, e l’eroina musulmana Clorinda, sotto le mura di Gerusalemme, sono stati resi immortali dalle ottave di Torquato Tasso nella sua Gerusalemme Liberata, e catturano il tema cardine del festival: conflitti e civiltà. In questo caso, un conflitto di civiltà risolto nell’Amore con la maiuscola, che riprende vita con la musica di Battistelli, esaltata dalla magistrale regia di Mario Martone.
Ad aprire la serata, un altro mito fondante della cultura europea e storico conflitto della Roma antica: Orazi e Curiazi, la storia dei fratelli che evitarono con il loro sacrificio una lunga guerra, trasposta in musica per percussioni da Giorgio Battistelli.
Dopo il successo degli scorsi anni, gli splendidi spazi della Villa ospitano anche quest’anno le produzioni di danza contemporanea più innovative, parte del programma B.Motion: il 24 agosto dalle 15, in programma le danze di Andrea Costanzo Martini, Ido Batash e Yaara Moses, tre danzatori e coreografi (già legati a grandi compagnie di danza come Batsheva e Les Ballets C de la B di Alain Platel), chiamati dal festival a creare quattro creazioni inedite per quattro spazi originali della città, tra cui appunto i giardini di Villa Ca’ Erizzo Luca.
Gli appuntamenti con la danza di B.Motion raddoppiano, con Oro. L’arte di resisteredi Francesca Foscarini, che crea un nuovo lavoro per i danzatori del progetto Dance Well – movement and research for Parkinson. Dal 22 al 24 agosto e il 26 agosto, sempre alle 18, nll’Oratorio della Villa, la consolidata comunità che ogni settimana danza all’interno delle sale del Museo, diventa compagnia di danza e porta in scena, come da tradizione, un lavoro inedito, con tutta l’eloquenza dei loro corpi danzanti.
Un’occasione per visitare una delle ville più antiche e prestigiose della città (e anche il suo Museo!), che rinnova la sua apertura ai progetti del festival in musica, in danza, in cinema. Esaltando con l’arte del patrimonio culturale, le arti dell’immateriale che i progetti del Festival propongono, declinandole tra le interpretazioni “dei conflitti e delle civiltà”.
Informazioni e prenotazioni:
Biglietteria per la rassegna cinematografica:
Fondazione Luca 0424.529035 – info@villacaerizzoluca.it
Biglietteria per gli spettacoli di Operaestate Festival:
Biglietteria del festival: tel. 0424.524214
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